COMUNANZA AGRARIA GUAITA S.EUTIZIO
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PROPRIETÀ COLLETTIVA

Insieme alla proprietà contadina privata, per I'utllizzo del territorio e delle sue risorse naturali, furono istituite le Comunanze o Università agrarie a favore della popolazione locale che avevano il compito di distribuire equamente i lotti di terreno tra gli abitanti della comunità. Potevano usufruire del diritto d'uso della terra solo i componenti delle famiglie autoctone, non ne erano ammessi i forestieri e le donne il cui sposo proveniva da un altro villaggio. Solo il capofamiglia di ogni focolare faceva parte dell'assemblea generale, ma tutti provvedevano rigorosamente a rispettare le norme di queste particolari forme di godimento dei beni naturali. Il terreno di ogni utente della Comunanza, un quarto di ettaro, veniva delimitato con la biffa: pertica piantata alla cui estremità era legato un ciuffo d'erba. Tutti dovevano partecipare alla coltivazione di questi terreni sottratti al bosco o mettendo una percentuale di sementi o con manodopera; il raccolto veniva, poi, ripartito sull'aia della comunità. Le zone dissodate e coltivate dovevano subire una rotazione biennale a cui seguiva un anno di pascolo. Era vietata la vendita dei terreni e in caso di decesso o partenza di un membro, I'appezzamento ritornava alla Comunanza. Sempre alla proprietà collettiva apparteneva la pratica degli Usi Civici che ne era parte indispensabile ed essenziale. Già in epoca romana vigeva la consuetudine di unire alla coltivazione di un piccolo lotto il diritto di godimento del bosco e dei pascoli; consuetudine che rimane sia in epoca feudale che in quella comunale: diritto inalienabile di una comunità di usufruire dei beni della terra anche su terreni privati che, per questo motivo, erano vigilati con scrupoloso regolamento. Tra i principali profitti collettivi vi erano il vago pascolo, circoscritto per capi di bestiame e tempo, che avveniva su terre appartenenti a privati dopo essere state falciate; il legnatico accordato solo per uso privato, mentre la commercializzazione era concessa solo per arbusti secchi (diritto di far frasca) o per la legna raccolta nella fascia di terreno dato all'utente; il ghiandatico e il frondatico, destinati all'alimentazione degli animali. Da sempre i privati cercano di affrancarsi dagli Usi Civici e dalla proprietà collettiva, forme queste che nel corso del tempo subiscono un' azione di ridimensionamento, inizialmente nelle zone collinari e di pianura dove il terreno è più fertile. Attualmente persistono nei territori montani marginali e i loro beni sono formati da pascolo e bosco; dopo la formazione dello Stato Italiano, con la L. 4 agosto 1894 n° 397 "Ordinamento dei dominii collettivi nelle provincie dell'ex Stato Pontificio" le Comunanze agrarie vengono considerate persone giuridiche. Il patrimonio della Comunanza Agraria "Guaita S: Eutízio" è di ha 896.76.86 nel comune di Preci e di ha 105.48.70 in loc. Vaccarecce e Valle Canatra nel comune di Norcia. La sede amministrativa è ubicata nelle vicinanze dell'Abbazia di S. Eutizio. Nonostante l'utilizzo antropico millenario della zona, la vegetazione che ricopre la Valle si presenta rigogliosa, caratterizzafa dalle specie arboree del piano collinare (100-900 m): Querce in associazione con Sempreverdi, Acero Minore, Carpino Nero, Orniello, Nocciolo, Ginepro Comune; lungo le rive del torrente Campiano - attualmente con piccola portata d'acqua per numerose captazioni - la vegetazione ripariale presenta come specie più diffusa il Pioppo ltalico; mentre le sommità dei versanti si presentano relativamente "spogli" di vegetazione arborea, perché utilizzati come Prati-pascolo.
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